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Posizione
geografica : In Piemonte, alla periferia Sud della città
di Asti, in località "Boana". Data di creazione : 1990. Estensione : circa 20 ettari. Gestione : Di proprietà di vari imprenditori ed agricoltori, gestita dal WWF con apposita convenzione pluriennale. Attrezzature : Non ancora messe in opera, in attesa del completamento dei lavori di movimento terra; è previsto un percorso didattico intorno agli stagni, con bacheche, segnaletica naturalistica e capanni di osservazione della fauna mimetizzati tra canne e giunchi. Ambiente : Un tempo area degradata in conseguenza a scavi di materiali inerti lungo la sponda destra del fiume Tanaro, deposito di rifiuti e sede di attività illecite, si sta trasformando in una serie di stagni, laghetti, isolotti, lanche, canneti, ecc. Si tratta di un progetto avanzato dingegneria naturalistica finalizzato alla ricostruzione di uno degli ambienti fluviali un tempo comuni lungo le sponde dei fiumi, ora quasi completamente cancellati dallopera delluomo. Lopera è di particolare importanza anche perché è un concreto ed innovativo strumento che, partendo da unattività potenzialmente devastatoria come lestrazione di ghiaia e sabbia, la concentra in unarea ristretta, con lo scopo finale di creare unoasi, evitando tra laltro scavi banali sparsi nella zona golenale del fiume, senza un quadro dinsieme. Alla progettazione hanno contribuito un folto gruppo di architetti, ingegneri, naturalisti, dottori forestali, e il risultato che si sta delineando è superiore alle aspettative fondate su studi teorici ed osservazioni in natura del residuo patrimonio floro-faunistico del fiume Tanaro: mentre gli scavi procedono, nelle zone rinaturalizzate la Natura riconquista spontaneamente il luogo. Gli uccelli che si spostano lungo lasse del Tanaro tra Asti ed Alba hanno trovato un sito protetto (è stata chiusa la caccia nella zona) di sosta e nidificazione: airone cenerino, airone bianco maggiore, il raro airone rosso, garzetta, tarabuso, tarabusino, folaghe, gallinelle dacqua, martin pescatore, falco di palude, sono alcune delle specie censite in questi anni nellacqua o sulle rive, mentre sui vecchi salici e pioppi che sopravvivono alla totale eliminazione della vegetazione, trovano rifugio molti uccelli canori, quali le cince di varie specie, il rigogolo, il saltimpalo, la capinera, il pettirosso, il verdone, ecc. Anche la fauna minore si sta riprendendo: sono stati osservati il biacco, la natrice dal collare, la rana verde, il tritone crestato e tanti invertebrati, tra cui spiccano varie specie di libellule, spesso abbondantissime e di farfalle. Sulla base di questo successo la Regione Piemonte ha concesso tutte le necessarie autorizzazioni alle escavazioni ("coltivazione di cava") e ha più volte indicato il progetto come esempio da seguire in altre realtà. Biotopo: A seguito del lavoro del WWF tutta la zona che dalla BULA si estende a monte in direzione di Alba, compresa tra il Tanaro e la tangenziale (oltre 600 ha.), è stata inserita tra i "biotopi" d'interesse europeo, detti SIC (Siti d'interesse comunitario) identificata col nome di Stagni di Belangero. L'importante riconoscimento, preludio alla istituzione del primo nucleo del Parco fluviale del Tanaro, ha stimolato una importante serie d'iniziative da parte della Regione Piemonte e dall'ARPA, che nel 1999 si è concretizzata in un finanziamento all'Ente Parchi Astigiani [col quale il WWF ha una specifica convenzione di gestione sinergica] destinato al completamento delle infrastrutture di protezione e fruizione dell'oasi urbana e agli studi per stabilire il grado di "connettività" tra i vari ambienti umidi presenti in tutto il biotopo. Agli studi già esistenti si è aggiunta un'importante tesi di laurea in Architettura del paesaggio, che è la base per indirizzare le future scelte. Il logo: La rana verde. Visite : Attualmente le visite non sono consentite in attesa del termine dei lavori di rimodellamento del terreno e della recinzione completa. Trattandosi di unOasi "Urbana" e quindi sita alle porte della città, LA BULA, ha una netta vocazione didattica; sarà uno dei pochi ambienti astigiani in cui losservazione della natura e in particolare degli uccelli avverrà facilmente e in piena libertà. Per questo motivo, particolare cura si sta dedicando alla progettazione dei percorsi e dei punti di osservazione, che dovranno essere protetti, per evitare disturbo alla fauna. Per prenotazioni e informazioni telefonare a Enrico Caprio, cell. 333-2134420. Come raggiungerla : Per chi arriva in autostrada, uscita al casello Asti Est, si percorre la tangenziale Sud e si entra in Asti attraversando il ponte di corso Savona. Per chi arriva in treno esiste un autobus delle linee urbane, che che si arresta poco prima del ponte. Responsabile delloasi: Dr. Marco Demaria, cell. 3479807853, e-mail: marco.demaria_at@libero.it Bibliografia: |