Tutte
le attività presentate nel nostro sito web e tanto altro ancora,
sono frutto dell'opera dei volontari, che da oltre 20 anni si sono susseguiti
con alterne vicende nella sezione WWF di Asti. Chiunque voglia impegnarsi
concretamente per la tutela dell'ambiente, può trovare con noi
tante occasioni per impiegare in modo utile ed intelligente il proprio
tempo libero ed energie, con grande soddisfazione personale, in un contesto
di amicizia e con la possibilità d'imparare tante cose sulla
natura da chi se ne occupa da anni, anche a titolo professionale.
Tutti i pomeriggi del sabato, ormai da anni ci troviamo a Villa Paolina,
perno delle nostre attività e fulcro del nostro sistema di oasi.
Potete venirci a trovare, anche solo per chiedere informazioni. Potrete
incontrare persone come Valentino, l'uomo dal "pollice verde"
grande costruttore di nidi artificiali e tante altre bellissime cose,
o conoscere Teo, responsabile dell'oasi "Il Verneto" e del
progetto di Archivio Biologico, o Marco, divulgatore ambientale, esperto
di didattica, responsabile dell'oasi "La Bula", o Cecilia,
attivista da tanti anni, ora professionista nel settore del compostaggio.
Contattateci tramite la posta elettronica o ai numeri di telefono, che
compaiono nelle varie sezioni del sito.
Ogni persona di buona volontà è la benvenuta !
|
Come lavorare concretamente per la natura: I NIDI
ARTIFICIALI
Le cassette nido o più in generale i nidi artificiali
sono dei parallelepipedi in legno, con un piccolo foro d’entrata
utilizzabile dai piccoli uccelli che abitano le cavità; possono
quindi essere considerati dei veri e propri surrogati di cavità
naturali. Se il classico nido di uccello è, nell’idea di
ciascuno di noi, la coppa di rametti o pagliuzze posata alla biforcazione
di un ramo, in realtà il mondo alato presenta una varia tipologia
di nidi in relazione alle specie considerate. Molte specie di uccelli,
infatti, nel tentativo principale di costruire nidi sicuri dai predatori
e riparati dalle intemperie, hanno adottato la strategia del nidificare
in cavità.
Capita spesso che in ambienti potenzialmente adatti alla nidificazione
siano trascurati dagli uccelli perché non trovano i luoghi idonei
alla nidificazione, ossia le cavità.
I boschi cedui per esempio, negli anni immediatamente successivi al taglio,
pullulano di insetti che potrebbero fornire ricco nutrimento agli uccelli
che prediligono questo cibo; mancano però le cavità negli
alberi, che alle cince e ad altri piccoli Passeriformi sono indispensabili
per collocarvi il nido. Così pure il taglio degli alberi per ricavarne
legname elimina gli alberi adulti che sono quelli che offrono più
facilmente cavità per queste nidificazioni.
E’ questo il caso di molti boschi italiani dove non c’è
spazio per molti di questi uccelli solo per mancanza di cavità,
ovvero di grandi alberi.
In città invece gli alberi sono piantati e “curati”
dai giardinieri, e per altri motivi dunque le cavità sono ancora
più rare. In questi ambienti la densità nidificante di molti
uccelli è molto limitata dalla carenza di cavità idonee
e disponibili. Mentre quando la natura è lasciata a se stessa non
ha certo bisogno dell’aiuto dell’uomo, tanto meno dei nidi
artificiali. Quando invece l’uomo interviene o è intervenuto
sull’ambiente modificandone l’equilibrio allora alcune azioni
sono possibili e necessarie per limitare i danni arrecati.
Molte esperienze hanno dimostrato come, apponendo nidi artificiali in
boschi giovani o in ambienti urbani, la presenza nidificante di molte
specie aumenti sensibilmente. L’installazione di nidi artificiali
costituisce uno degli interventi di protezione della fauna più
facilmente realizzabili e efficaci, perché può aiutare concretamente
gli uccelli nel momento più importante della loro esistenza: la
riproduzione.
I nidi artificiali vengono adoperati soprattutto in campagna per incrementare
il numero degli uccelli insettivori che con la loro frenetica attività
predatoria verso gli insetti sono assai utili per limitare i danni ai
campi e alle coltivazioni consentendo inoltre di impiegare quantitativi
sensibilmente inferiori di antiparassitari e veleni agricoli in genere.
Non ha nessun senso però vedere nidi artificiali installati in
un vigneto diserbato.
Consigli per l’installazione del nido artificiale
Per prima cosa è meglio installare il nido in un luogo poco disturbato,
dove cioè non ci siano troppe persone, cosa che potrebbe favorire
un forte stress nella coppia in cova, stress che può anche indurre
gli uccelli ad abbandonare la nidiata.Il nido va posizionato dai due ai
quattro metri di altezza (di più per alcuni nidi particolari –
per civetta, allocco, assiolo e upupa) e va legato in maniera stabile
con del filo di ferro o altre materiale ad un tronco di medie-grosse dimensioni.
E' molto importante mettere il nido in una posizione protetta dagli agenti
atmosferici: in particolare dovremo posizionare il nido con una certa
inclinazione in modo che la pioggia non riesca ad entrare nel foro d'ingresso
per evitare che questa possa nuocere ai nidiacei indebolendoli e portandoli
anche alla morte. Inoltre è preferibile disporre il nostro nido
in modo che non sia esposto ai venti prevalenti (nel Piemonte prevalgono
soprattutto i venti nord-occidentali e quelli occidentali che possono
essere anche violenti) ma nemmeno al sole più forte in quanto un'eccessiva
insolazione può essere letale per i nidiacei.
La situazione migliore sarà dunque un nido rivolto a Nord o a Est.
Un altro discorso deve essere fatto per i predatori terrestri (gatti e
mustelidi in genere) i quali sono spesso degli abili arrampicatori e,
per evitare che arrivino a predare i nidiacei, si può installare
una sorta di cono rovesciato in metallo subito sotto il nido
I nidi artificiali che servono ad offrire un sito di nidificazione agli
uccelli possono anche essere utilizzati per trascorrervi l'inverno o per
ripararsi dalle condizioni climatiche sfavorevoli. Anche il ghiro e altri
piccoli mammiferi utilizzano spesso il nido artificiale come nicchia in
cui poter andare in letargo e superare così l’inverno.
Considerando la manutenzione del nido, si ricorda che, proprio come le
mangiatoie, la pulizia è d'obbligo infatti aprendo il nido una
volta che i nidiacei hanno si sono allontanati, si rinvengono muschi,
peli, insetti, deiezioni… tutti fattori la cui presenza potrebbe
fare in modo che alcuni uccelli possano, in futuro, disertare il nido
(le cince cercano proprio i nidi puliti dove cioè non vi sia stata
presenza di altri uccelli, scelgono pertanto nidi "puliti",
non di seconda mano). Va quindi rimosso tutto il materiale che troveremo
nel nido. Tale operazione deve essere effettuata nel mese di Febbraio
(prima della nuova stagione riproduttiva) quando cioè non troveremo
nessun "ospite" nel nido.
Il Giardino naturale
Ecco alcuni consigli per tutti coloro che hanno a disposizione un piccolo
giardino, e che vogliono ricreare le condizioni favorevoli per attirare
tutta una serie di graditi ospiti (farfalle, uccelli e piccoli mammiferi):
• lasciare qualche porzione di prato incolto (tagliando l’erba
una-due volte l’anno cercando di favorire la diversità delle
specie erbacee ed eliminando le specie esotiche)
• lasciare, in alcuni spazi del giardino, le foglie cadute (ma anche
frutti)
• creare dei cumuli di ramaglie (non bruciarli) che possono offrire
riparo a insetti e a vertebrati come il riccio
• lasciare del legno morto anche di grandi dimensioni a disposizione
degli insetti xilofagi (per esempio le cerambici e il cervo volante) e
per i picchi
• sistemare nidi artificiali, mangiatoie che in inverno andranno
fornite di semi di girasole (alcune specie come il fringuello mangiano
esclusivamente a terra, quindi i semi andranno anche buttati direttamente
sul terreno) e abbeveratoi per gli uccelli (ancora meglio creare un piccolo
stagno)
• … e soprattutto mettere a dimora alberi e arbusti autoctoni
(e non piante esotiche esclusivamente ornamentali) che offrono cibo e
riparo ad insetti e ad uccelli; anche alcune specie ritenute “erbacce”
possono attirare molta “vita” come il rovo, il cardo, l’ortica...
Gli arbusti che possono esseri utilizzati nella realizzazione di un giardino
“naturale” sono il nocciolo, il ligustro, il viburno, le rose
selvatiche, il sorbo domestico e degli uccellatori, il biancospino, il
ginepro, il prugnolo, il sanguinello, il sambuco, e la berretta da prete.
Anche i rampicanti possono attirare gli uccelli (soprattutto la vitalba
e l’edera).
Tra gli alberi non possono mancare poi il cilegio selvatico, il melo selvatico
e, se si hanno a disposizione spazi maggiori, quercia, castagno, acero
campestre, carpino bianco e nero.
|