Ideata
in Francia nel 1995 dall’esperto Jean Claude Genot, la “Notte
della Civetta” è ormai un appuntamento di respiro europeo:
con l’obiettivo di far conoscere i rapaci notturni, in ogni edizione
coinvolge migliaia di persone.
Ad Asti un centinaio di curiosi e appassionati naturalisti si sono ritrovati
il 14 marzo nell’Oasi WWF di Valmanera, dove adulti e bambini erano
molto eccitati all’idea d’incontrare le civette. La manifestazione,
preceduta dall’osservazione di un fantastico volo di 19 gru alte
nel cielo, dirette a Nord, è iniziata con una proiezione sui rapaci
notturni, a cura degli ornitologi Irene Pellegrino ed Enrico Caprio, che
ha anche illustrato l’iniziativa sull’atlante dell’avifauna
del Comune di Asti; a seguire, Domenico Marinetto, delegato LIPU di Asti,
ha illustrato le attività del Centro di Recupero della Fauna Selvatica
di Tigliole.
Dopo la cena, si è svolta la parte più suggestiva, nell’oasi
avvolta dalla notte, con il “lancio” dei richiami di alcuni
rapaci, gufo, allocco, civetta con un registratore e l’attesa della
risposta: dal bosco ha cominciato a rispondere un allocco, che è
volato altrove con un fruscio d’ali, poi una civetta e un’altra
ancora giù verso il rio. Momenti di grande fascino, cui hanno partecipato
anche alcuni illustri ornitologi, associati al GPSO (Gruppo Piemontese
Studi Ornitologici), tra cui Giovanni Boano, direttore del Museo Civico
di Storia Naturale di Carmagnola.
|